L'approccio sostenibile: Climathon
La nostra epoca è stata definita da un gruppo di geologi di tutto il mondo come l’epoca dell’Antropocene, ovvero l’età in cui l’impatto della presenza umana si fa sentire sulla geologia di tutto il pianeta. Altri suggeriscono che la nostra epoca può essere definita come “età della plastica”.
Leggendo tali definizioni il mio primo pensiero è stato: “quest’epoca verrà ricordata come il risultato disastroso dello sfruttamento delle risorse energetiche da parte dell’uomo”, ed e per questo che è necessario un nuovo approccio, ossia un “approccio sostenibile”.
E’ da decenni che lo sviluppo sostenibile viene definito come la capacità di provvedere alle nostre esigenze nel rispetto del pianeta e delle generazioni future.
Per la società moderna lo sviluppo sostenibile si basa su tre pilastri fondamentali: economia, società, ambiente. Ma cosi facendo non possiamo più parlare di sviluppo sostenibile perche si tenderà a pensare prima al riscontro economico e poi all’ambiente e società. Ed è per questo che è necessario agire sulle nuove generazioni ed insegnare loro che è l’economia che deve essere al servizio della sociètà, che a sua volta deve prosperare in un ambiente naturale e sicuro.
Se la visione attuale di sostenibilità non cambia, il nostro pianeta e la società andranno incontro a conseguenze disastrose: i primi effetti di tale minaccia globale sono rappresentati da alcune tipologie di effetti climatici che sono divenuti nel tempo sempre più comuni e intensi.
Infatti, anni fa si pensava che il riscaldamento globale fosse solo un mutamento del clima terrestre sul lungo periodo, riconducibile principalmente ai cambiamenti dell'assetto orbitale del pianeta, periodico andamento dell'attività solare e dalle eruzioni vulcaniche. Oggi invece sappiamo che la questione è molto più complicata e pericolosa: infatti in epoca moderna s'intende per riscaldamento globale un fenomeno di incremento delle temperature medie della superficie della Terra non riconducibile a cause naturali. Una delle maggiori cause delle modificazioni climatiche è l'effetto serra che, già dalla rivoluzione industriale, ha incrementato l'ammontare di gas serra nell'atmosfera, tanto che oggi il nostro pianeta riuscirebbe a riassorbire, mediante fotosintesi clorofilliana e l'azione delle alghe degli oceani, molto meno della metà di tali emissioni.
In Italia solo di recente si sta diffondendo la consapevolezza che le recenti catastrofi naturali sono riconducibili all'opera dell'uomo. Analizzando i dati delle temperature il nostro paese risulta uno dei più colpiti, riscaldandosi più velocemente della media globale e di altre terre emerse del pianeta. La salvaguardia del nostro pianeta è una sfida che riguarda non solo i paesi colpiti ma tutti, ogni singolo individuo in prima persona.
Anche se l’uomo è la principale causa di tale disastro ambientale e lo stesso genere umano che può risollevare la situazione con iniziative come Climathon, la più grande maratona mondiale per il clima, che si terrà simultaneamente nelle principali città del mondo i giorni 27 e 28 ottobre 2016 (http://torinowireless.it/climathon-torino-2016 ). L’obiettivo di Climathon è quello di riunire esperti in diversi settori per 24 ore allo scopo di sviluppare proposte innovative che aiutino a combattere gli impatti del cambiamento climatico nei contesti urbani. Sono 121 le città di 32 paesi del mondo che prenderanno parte all'edizione 2016 del Climathon, di cui 4 sono italiane: Bologna, Latina, Torino e Venezia. Tra le città che il 28 ottobre ospiteranno il Climathon di Climate-Kic ci sono anche importanti centri del continente americano (Toronto, Vancouver, NewYork, Miami, Bogotà, Medelin, Santiago del Cile, San Paolo, Recife, ecc.) e asiatico (Honk Kong, Seoul, Bangladesh, Mumbai, Nuova Deli, Bangalore, ecc.). In Europa saranno protagoniste anche Londra, Dublino, Berlino, Francoforte, Zurigo, Parigi, Malmoe, Cracovia, Belgrado e altre (https://climathon.climate-kic.org/).
Ogni città ha definito il tema della sfida sul quale verranno coinvolti esperti e stakeholders che guideranno i candidati nell’elaborazione dei progetti. A Torino il tema della sfida lanciata da Comune ed Environment Park, sarà «Risorse circolari per Torino», mentre il tema scelto da Venezia (Fondazione Enrico Mattei) sarà «Il retaggio culturale in un clima che cambia». A Bologna l’Urban Center punta sull’utilizzo dei nuovi strumenti di informazione in caso di eventi estremi. Infine, a Latina, l’associazione Sempre Verde Pro Natura su «L’opportunità del settore green a Latina: l’azione per il clima aiuta lo sviluppo locale».
Iniziative come queste sono input per i giovani e non solo a cercare soluzioni concrete per portare avanti ed espandere il concetto di sostenibilità.
Anna Lisa Brigida, Gocce Napoli
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