Tutti per la Siria: ricostruiamo la speranza
L’Associazione Gocce di Fraternità Aps, da tempo si sta prodigando a raccogliere contributi a favore del progetto di accoglienza ragazzi abbandonati portato avanti da Padre Ibrahim Alsabagh e da Associazione pro Terra Sancta nella città di Aleppo, in Siria.
Purtroppo, ad oggi, dopo oltre dieci anni dall’inizio del conflitto del 2011, la condizione della popolazione siriana continua ad essere drammatica. Come sottolinea il Humanitarian Response Plan 2021, sono 13,4 milioni le persone che ufficialmente necessitano di aiuti umanitari, di cui quasi la metà sono bambini. Gli sfollati sono 6,2 milioni, mentre ammonta a 5,6 milioni il numero di rifugiati all’estero. Il 90% della popolazione sta vivendo sotto la soglia della povertà e si stima che circa 9,3 milioni di persone si trovano in una condizione di insicurezza alimentare (un aumento del 42% rispetto al 2020). La svalutazione della moneta siriana sul mercato del 78% nel 2020, la crescita dell’inflazione e l’innalzamento dei costi di vita hanno gettato intere famiglie sul lastrico. Oltre il 50% dei siriani è attualmente disoccupato, con il tasso di disoccupazione giovanile attorno al 78%. La disoccupazione dilagante, l’inflazione inarrestabile, il generale rincaro dei prezzi e la difficoltà crescente nel trovare sul mercato prodotti un tempo di facile reperibilità, aumentano le condizioni di povertà e vulnerabilità della popolazione siriana.
La situazione interna al Paese si è inesorabilmente aggravata in questo ultimi anni a causa della pandemia globale del COVID-19. A seguito delle misure anti-contagio imposte dal governo siriano per evitare il collasso del fragile sistema sanitario siriano, caratterizzato da strutture ospedaliere funzionanti solo al 40%, con estrema carenza di personale medico sanitario, ha inesorabilmente deteriorato il sistema scolastico siriano: mancano gli spazi e le strutture idriche e igienico-sanitarie adeguate, non ci sono insegnanti a sufficienza e il materiale scolastico è difficile da recuperare. Inoltre, in Siria al momento una scuola su tre non può essere utilizzata perché distrutta, danneggiata o requisita per scopi militari o per accogliere gli sfollati interni. Secondo i dati ONU, nel 2019, 103 scuole sono state attaccate, il 40% degli edifici scolastici rimangono ancora danneggiati, 2,45 milioni di bambini non sono inseriti in un percorso scolastico e 1,6 milioni rischia di abbandonarlo. Questa situazione espone maggiormente i ragazzi a forme di sfruttamento e lavoro minorile e le ragazze ad abusi e matrimonio precoce. Oggi i bambini lavorano in oltre il 75% delle famiglie e quasi la metà di loro rappresenta per le proprie famiglie l’unica fonte di reddito.
Ad oggi il principale obiettivo è permettere alle tante persone che vivono ancora ad Aleppo di tornare alla normalità. La popolazione è desiderosa di ricominciare ma i bisogni continuano a essere estremi, la maggior parte delle famiglie è completamente dipendente dagli aiuti che riceve dal centro di emergenza di Aleppo. I più colpiti rimangono i giovani e i bambini, molti dei quali presentano traumi post-guerra e difficoltà relazionali. Un’intera generazione è stata profondamente segnata dalla piaga della guerra e c’è una grave preoccupazione per questi ragazzi che rappresentano il futuro del paese. Nel continuare l’attenzione di Gocce di Fraternità nei confronti della terra siriana di Aleppo, dove P. Ibrahim Alsabagh si vuole rispondere alla grave emergenza educativa presente in Siria.
L’associazione Gocce di Fraternità vuole rispondere alla grave emergenza educativa presente in Siria raccogliendo contributi a favore di questi ragazzi per farli completare il proprio percorso scolastico e guardare con speranza al proprio futuro.
I contributi raccolti saranno devoluti a favore della parrocchia di S. Francesco d’Assisi in Aleppo guidata da Padre Ibrahim Alsabagh, con la sua comunità, è un punto di riferimento per tutti coloro che hanno bisogno di un sostegno economico ed affettivo.
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