Goccia S. Antimo: Khalil Gibran, "Il canto dell'anima"
KHAIL GIBRAN
Il canto dell’anima
20 gennaio 2024, ore 17.30
Circolo delle Forze Armate via Martire di via Fani, 16.
Sant’Antimo (Na)
PROGRAMMA
Ore 17:30 - Accoglienza dei partecipanti
Ore 17 :45 - Presentazione dell’evento e degli obiettivi
Ore 18:00 - Introduzione all’autore a cura della Prof.ssa Nada Skaff
Ore 18:15 - Reading da “Il Profeta” con commento del lettore
- L’amicizia Prof.ssa Stefania Spiezia
- L’amore Prof.ssa Enrica Romano
Ore 18:40 Pause café
Ore 18:50- Continuazione del Reading
- Il matrimonio Prof.ssa Nada Skaff
- I figli Prof.ssa Grazia Della Rocca
Modera prof.ssa Maria Consiglia Trotta
Ore 19: 40 Conclusioni e consegna ai partecipanti del souvenir dell’evento
Sensibile scrittore divenuto celebre per la poetica raccolta di scritti riuniti nel volume "Il profeta", Kahlil Gibran è nato il 6 gennaio 1883 a Bisharri (Libano), da una famiglia piccolo-borghese maronita. Visse gran parte della sua vita a New York, dove la famiglia fu costretta a trasferirsi nel 1895 per ristrettezze economiche. Studiò a Beirut lingua e letteratura araba e visse per in periodo a Parigi , ove frequentò l’Accademia delle Belle Arti. Nel 1920 è tra i fondatori a New York della Lega Araba, che doveva rinnovare la tradizione araba con l’apporto della cultura occidentale. Morì a New York il 10 aprile 1931 di cirrosi epatica e tubercolosi incipiente a uno dei polmoni. Lo scrittore aveva sempre espresso il desiderio di essere sepolto in Libano, dove la sua salma fu subito trasportata con grandi onori: il desiderio fu realizzato appieno nel 1932, quando la sorella Mariana e Mary Haskell acquistarono il monastero Mar Sarkis (San Sergio) in Libano.
Tra le altre sue opere sono da citare: "Il miscredente", breve romanzo scritto nel 1908 per la rivista "L'Emigrante", in cui impegno politico e tensione civile prevalgono ancora sulla dimensione religiosa. Altre sue produzioni sono il testo autobiografico (in cui esprime il dolore per la morte dell'adorata moglie Selma), "Le ali infrante" (1912), scritto in inglese e le "Massime spirituali", un testo tipico della sua produzione, tra l'aforistico e il mistico, teso a una conciliazione tra Occidente e Oriente. Due anni dopo la sua morte viene pubblicata un’opera che aveva lasciato incompiuta: “Il Giardino del Profeta”.
Il successo occidentale di Gibran si deve soprattutto al fascinoso sincretismo religioso. Su tutto prevale l'idea di una generica concezione della divinità, in cui vi si intrecciano immagini e simboli di ogni religione e filosofia: cattolicesimo, induismo, islamismo, mistici sufi accanto agli idealisti europei, Nietzsche e mistici arabi.
Per Kahlil Gibran l'esistenza è il tempo regalato per ricomporre la frattura esistente tra noi e Dio; quando nell'individuo bene e male, perfezione e imperfezione, piccoli sentimenti e grandi passioni riusciranno a convivere, ecco che nella coincidenza degli opposti si manifesteranno saggezza, perfezione e felicità.
La mistica di Gibran sfugge a ogni classificazione, il poeta parla per immagini ricorrendo a un mondo simbolico dai mille significati, che per la sua universalità sollecita l'uomo indù e il cristiano, l'ateo e il credente. Il suo successo deriva proprio dal suo porsi tra Oriente e Occidente tra Beirut, Parigi e New York.
“ Io non conosco verità assolute, ma sono umile di fronte alla mia ignoranza: in ciò è il mio amore e la mia ricompensa. “
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